Lo street style nordico, no frills e concettuale di Acne Studios
Lo stile scandi, ormai diventato popolare e amato dai più, deve la sua fama ad un uomo in particolare, Johnny Johansson fondatore e direttore creativo di Acne Studios.
Nel 1996 nasce ACNE, dall’acronimo Ambition to Create Novel Expressions. Un collettivo creativo fondato assieme ad alcuni amici e con l’obiettivo comune di esplorare, interpretare e definire la contemporaneità attraverso moda, design, architettura, fotografia, musica.
La prima creazione del brand risale al 1997 con 100 paia di jeans caratterizzati da cuciture rosse che regalarono ad amici e colleghi creativi. Naturalmente la scelta del jeans non fu casuale ma concepita proprio perché considerato il capo più utilizzato al mondo e quindi perfetto come ode alla contemporaneità. Una sorta di tela bianca su cui dipingere il primo quadro. Impossibile non menzionare anche i famosissimi e copiatissimi Pistol Boots neri, un vero best-seller del brand che ha contribuito alla sua ascesa.
Johansson rivela che il loro obiettivo non è mai stato quello di diventare un famoso brand di streetwear, ma piuttosto quello di celebrare la moda attraverso una prospettiva da outsider, lontana dagli schemi e dalle tendenze passeggere.
Curiosa è la nascita di alcune caratteristiche che differenziano il brand, come il famoso e instagrammato millennial pink utilizzato per le shopping bag. Lui stesso racconta, che durante una notte gli si presentò sotto forma di involucro alimentare e da lì divenne segno distintivo della casa di moda. Nessuno, lui compreso, avrebbe mai pensato che questo colore nemmeno troppo amato dagli scandinavi diventasse un cult.
Altro elemento identificativo e nato quasi per caso è la famosa faccina 😐 che spesso troviamo su cuffiette e felpe. Johnny la definisce come la perfetta rappresentazione del cittadino svedese, né troppo felice e né troppo triste.
Nel 2006 il brand cambia nome con l’attuale Acne Studios dedicandosi completamente al fashion e mantenendo a capo l’attuale direttore creativo Johnny Johansson.
Nel 2018 il 41% del suo capitale fu venduto all’investment firm cinese Idg Capital e al player di Hong Kong It Group. La parte restante rimase invece ai fondatori Mikael Schiller e Johnny Johansson.
Chi è Johnny Johansson?
Appassionato di musica, moda, arte, design, fotografia e surf Johnny cerca di unire e riportare tutti i suoi interessi all’interno del brand. Un personaggio riservato, non ama le interviste a meno che non ci sia davvero qualcosa da dire, ma allo stesso tempo una persona curiosa e spontanea. Ama i suoi tre figli e anche per loro preferisce tenersi alla larga da eventi mondani e sfilate per non farsi distrarre della fama.
Non si definisce fashion designer, e non ha mai pensato di diventarlo tant’è che da giovane voleva fare il musicista. Più semplicemente utilizza la moda come strumento per poter comunicare. Uno stimolo per fare cose diverse rispetto agli altri, qualcosa di inaspettato insomma, andare in controcorrente.
Le sue creazioni dicono molto del suo carattere e della sua idea di stile: un mix tra funzionalità e avanguardia guidato da ispirazione ed esperienza. Definisce il suo stile “maximalist minimalism”, non il classico minimal che possiamo ritrovare in Jil Sander o nelle collezioni della scandinava Filippa K.
Capi oversize, pattern a quadri, soffici e colorati maglioni e caldi cappotti per resistere alle gelide giornate svedesi. Ma non solo, ama definire le sue donne “sexy sweet”, forti ma allo stesso tempo un pizzico provocanti. Predilige i contrasti e nello specifico lo scontro tra lo stile maschile ricco di blazer oversize e quello femminile fatto di trasparenze e mini abiti.
Johnny Johansson incarna perfettamente il ruolo del moderno direttore creativo, rimasto sempre fedele alla sua visione, estremamente sfaccettata e caratterizzata da uno spirito ribelle e multidisciplinare.